“L’Unione Europea ha lanciato un progetto di ricerca per sviluppare tecnologie per la casa digitale. Il progetto di ricerca – Amigo – sta tentando di aprire lo sviluppo del middleware a più partecipanti possibile.
“Adottando un approccio open source, riteniamo che possiamo accelerare lo sviluppo di middleware interoperabile per eseguire reti domestiche utilizzando dispositivi di più fornitori”, ha affermato Harmke de Groot, ricercatore di Koninklijke Philips Electronics, parlando all’inizio di questa settimana a Berlino Conferenza e mostra di Ehome, che si è conclusa venerdì. “Abbiamo obiettivo l’uso del più possibile degli standard e delle specifiche esistenti.” … fornendo il middleware come open source, insieme alle linee guida architettoniche e alla documentazione, il gruppo ritiene che possa supportare l’interoperabilità dei dispositivi attualmente bloccati in parzialmente connessi o Secondo De Groot, domini completamente non non collegati, come elettronica di consumo, computer, comunicazioni mobili, automazione domestica e sicurezza.
Oltre al middleware open source, il progetto Amigo spera di sviluppare “servizi aperti e intelligenti che vanno oltre ciò che numerosi produttori visualizzano oggi”, ha detto De Groot. “Dobbiamo pensare fuori dagli schemi.”
In questo contesto, De Groot ha parlato del ruolo dell ‘”intelligenza ambientale”. L’intelligenza ambientale, secondo un link pubblicato sulla pagina Web Amigo di De Groot, è caratterizzata da quattro elementi di base: ubiquità, consapevolezza, intelligenza e interazione naturale.
L’ubiquità si riferisce a una situazione in cui le persone sono circondate da più sistemi integrati interconnessi, che sono impercettibili nel loro ambiente. La consapevolezza implica la capacità del sistema di individuare e riconoscere oggetti e persone e le loro intenzioni, mentre l’intelligenza implica un digitale che circonda la possibilità di valutare il contesto, adattarsi alle persone che vivono in esso e imparano dal loro comportamento. L’interazione naturale, infine, si riferisce a modalità avanzate come il linguaggio naturale e il riconoscimento dei gesti, nonché la sintesi del linguaggio, che potrebbe consentire una comunicazione molto più umana in un ambiente digitale di quanto sia possibile oggi.
Quindici aziende partecipano al progetto Amigo, tra cui France Telecom, Telefonica, la filiale tedesca di Microsoft e l’Istituto per l’elaborazione del linguaggio naturale presso l’Università di Stoccarda.
Fonte: sito web Amigo
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